Se stai leggendo questa domanda, probabilmente ritieni di aver subito un torto, essendo stato escluso o esclusa da un testamento o avendo ricevuto meno di quello che potrebbe spettarti. L’impugnazione di un testamento è un’azione molto seria e, pertanto, il primo consiglio che ti vorrei dare è quello di consultare un legale molto esperto della materia, il quale ti potrà rispondere solo dopo averti ascoltato attentamente ed esaminato eventuali documenti in tuo possesso. Ogni caso, infatti, fa storia a sé perché la realtà è costellata di dettagli e particolari che possono sensibilmente cambiare le situazioni; il diavolo, si dice, sta nei dettagli! Fatta questa doverosa premessa, devi sapere che un testamento può essere impugnato per tre categorie di vizi:
La formalizzazione dell’atto di rinuncia va fatta davanti a un notaio o nella Cancellaria del Tribunale dove è stata aperta la successione. La cosa migliore da fare sarebbe chiedere con la massima urgenza un parere legale a un avvocato e successivamente formalizzare la rinuncia all’eredità. Talvolta, infatti, vi sono problematiche di carattere legali particolarmente delicate da risolvere. Per esempio, la rinuncia all’eredità di un minore deve essere preceduta dall’autorizzazione del Giudice Tutelare così come quella di una persona sottoposta ad amministratore di sostegno. In tal caso il legale potrà predisporre la relativa istanza al giudice tutelare. In altri casi, ci sono azioni che non devono assolutamente fatte prima di rinunciare per non incorrere nella cosiddetta tacita accettazione o nella fattispecie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare. Il legale, forte della sua esperienza, potrà fornire al cliente un vasto spettro di situazioni da evitare, soprattutto nei casi in cui l’eredità sia negativa, cioè vi siano solo debiti.