Il cliente dovrà preventivamente recarsi dal legale, portando con sé il proprio contratto di lavoro onde consentire a quest’ultimo di verificare se sia stato o meno stipulato un patto di non concorrenza ed in caso positivo se la clausola in oggetto sia stata validamente formulata.
È necessario che il legale verifichi insieme al cliente sia le modalità con cui si sono svolti i fatti sia la documentazione che è stata rilasciata al momento del ritiro della patente al fine di approntare la miglior difesa. Talvolta la realtà è ben diversa da quanto viene contestato, altre volte dal verbale di ritiro della patente possono emergere dei vizi che possono annullare l’intero processo di accertamento. In ogni caso vale la pena far esaminare le carte da un legale competente per cercare una possibile soluzione.
In base alla riforma del Condominio, l’amministratore è obbligato a procedere al recupero del credito al fine di tenere i conti in ordine. L’Amministratore di Condominio a sua volta incaricherà un legale per procedere al recupero del credito.
Se si tratta del semplice ritiro di una notifica, ciò non deve incutere preoccupazione, purché poi il cliente trasmetta subito il documento al proprio avvocato. In ogni caso, se lo richiedete siamo disponibili ad accompagnarvi.
Per ogni serio avvocato, l’azione giudiziale deve sempre rappresentare l’extrema ratio. Quando è possibile, pertanto, prima di portare il caso davanti il Giudice, il legale ha l’onere di avviare una trattativa con la controparte al fine di risolvere il contenzioso evitando la causa. Le normative più recenti, peraltro, per diversi settori del diritto, hanno introdotto molteplici forme (mediazione obbligatoria oppure negoziazione assistita) quali condizioni di procedibilità della causa. Ciò vale a dire che la causa non può essere portata avanti se prima le parti non hanno svolto il suddetto tentativo di conciliazione.
Il cliente deve acquisire tutta la documentazione medica relativa al proprio caso (ad esempio la cartella clinica). Nella malaugurata ipotesi in cui il cliente incontrasse difficoltà a farsi rilasciare la documentazione medica da parte della struttura o dello studio medico a cui si era rivolto, contattare subito il legale, il quale provvederà con le azioni più opportune affinché la controparte ottemperi a tale obbligo di legge. In ogni caso contattare il legale il quale provvederà a scrivere alla controparte costituendo questo il primo passo per la trattazione del caso.
Quanto si riceve un decreto penale di condanna, la prima cosa da fare è portarlo al legale affinché verifichi se vi siano soluzioni più favorevoli del pagamento delle somme indicate in decreto. Per fare un esempio, talvolta il reato è oblabile cioè si può estinguere pagando una diversa somma (oblazione) senza che lo stesso reato pesi sulla fedina penale.
In genere la contestazione di una violazione al codice della strada consente di ravvisare o un concorso di colpa o addirittura la colpa totale a carico del soggetto sanzionato. Per questo, dopo un incidente stradale, la cosa più saggia da fare sarebbe quella di portare subito tutta la documentazione del sinistro al legale affinché lo stesso possa valutare se sia il caso di fare ricorso avverso la sanzione amministrativa, in modo da eliminare ostacoli frapposti al risarcimento del danno.
No, a condizione che il tuo sito internet faccia uso solo cookie tecnici o di analisi. Fai però attenzione che Google Analytics non è considerato uno strumento neutro in questo momento. Infatti a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea, cosiddetta Schrems II, salvo alcune eccezioni, non si possono esportare dati personali negli Stati Uniti, poiché questo Paese non garantisce lo stesso standard del GDPR. Inoltre lo strumento di Google Anaytics non garantisce mai una completa anonimizzazione dei dati personali, in quanto, proprio grazie alla gran mole di dati detenuta da Google, di fatto risulta sempre possibile l'identificazione dell'interessato. Tieni presente che esistono molti tool alternativi a Google Analytics rispetto ai quali non vi sono problemi con il GDPR.
Perché, per esempio, in caso di riportate lesioni, l’offerta potrebbe essere più bassa del dovuto. Il legale competente farà esaminare il proprio cliente da un medico legale di fiducia ed all’esito della perizia di parte, avvierà una trattativa con la Compagnia per ottenere il giusto risarcimento. Il nostro studio ha fatto la scelta di campo di difendere solo i privati nei riguardi delle Compagnie Assicuratrici.
Se stai leggendo questa domanda, probabilmente ritieni di aver subito un torto, essendo stato escluso o esclusa da un testamento o avendo ricevuto meno di quello che potrebbe spettarti. L’impugnazione di un testamento è un’azione molto seria e, pertanto, il primo consiglio che ti vorrei dare è quello di consultare un legale molto esperto della materia, il quale ti potrà rispondere solo dopo averti ascoltato attentamente ed esaminato eventuali documenti in tuo possesso. Ogni caso, infatti, fa storia a sé perché la realtà è costellata di dettagli e particolari che possono sensibilmente cambiare le situazioni; il diavolo, si dice, sta nei dettagli! Fatta questa doverosa premessa, devi sapere che un testamento può essere impugnato per tre categorie di vizi:
Nella maggior parte dei casi è ancora necessario. La legge n°132 del 2014 ha tecnicamente introdotto la possibilità di divorziare e separarsi presentandosi davanti al Sindaco senza che sia obbligatoria la presenza di un avvocato. Devono però sussistere le seguenti condizioni: la coppia non ha figli minori o portatori di un grave handicap o economicamente non sufficienti; nell’accordo di divorzio non ci siano atti con cui si dispone il trasferimento di diritti patrimoniali.
In ogni caso a meno che entrambi i coniugi non siano economicamente autonomi, se nella coppia esiste un coniuge più debole, è sempre preferibile rivolgersi al legale soprattutto al fine di conoscere quali siano i propri diritti in materia di mantenimento e, quindi, avviare una seria trattativa per il raggiungimento di un accordo più equo.
Qualora non vi sia stato un incidente è possibile, a determinate condizioni che vanno debitamente comprovate, è possibile ottenere un permesso orario, ma l’istanza deve essere presentata entro 5 giorni dal ritiro. Il nostro Studio potrà predisporvi la suddetta istanza e seguirne tutto l’iter. In caso di ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza, qualora il fatto sia incontestabile, ci sono comunque delle possibilità per ottenere prima la restituzione della patente. Non tutti sanno, infatti, che i lavori di pubblica utilità consentono non solo l’estinzione del reato, ma anche il dimezzamento del periodo di sospensione della patente. Anche in questo caso, tuttavia, è necessario che il legale esamini tempestivamente la situazione al fine di controllare che vi siano le condizioni di legge per presentate una tale istanza.
L'email aziendale è uno strumento di proprietà dell'azienda, ma questo non è un presupposto giuridico sufficiente per poter accedere all'account di un'email aziendale assegnata ad un tuo dipendente quando la prima parte dell'indirizzo email è costituita da un nome proprio, per esempio: alessandro@pralegali.com. Diverso è il discorso, invece, se l'email nella sua prima parte indica solo la funzione, per esempio: amministrazione@pralegali.com. Se l'email aziendale reca nella sua prima parte un nome proprio è possibile a certe condizioni e, seguendo una policy ben definita, accedere ed estrarre i dati facendo buon uso del principio di minimizzazione. Trattandosi di un'operazione giuridicamente complessa, è consigliabile rivolgersi ad un legale con competenze in materia di privacy.
Gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale. Onde consentire la verifica del rispetto di tali presupposti, deve essere preventivamente raggiunto un accordo con le rappresentanze sindacali o in mancanza di accordo, è necessaria l’autorizzazione della Direzione territoriale del lavoro. Il nostro studio vi potrà assistere nelle trattative con le rappresentanze sindacali ovvero nella predisposizione della relativa istanza avanti la Direzione Territoriale del lavoro.
L'accesso alla Naspi può essere riconosciuto solo nel caso in cui il rapporto di lavoro cessi per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore. Tuttavia quando il lavoratore si dimette per giusta causa, poiché a ciò è costretto per una situazione lavorativa divenuta intollerabile, anche in questa ipotesi la Naspi è dovuta. Bisogna tenere presente come solo alcune situazioni vengono considerate una giusta causa di dimissioni. In particolare secondo la circolare n. 163/2003 dell'Inps costituiscono giusta causa di dimissioni le seguenti motivazioni:
Rifiutarsi di sottoporsi al alcoltest è una pessima scelta. Infatti, benché le forze dell'Ordine non possono costringere una persona ad eseguire il test alcolemico, il rifiuto costituisce di per sé reato. Inoltre il rifiuto di sottoporsi all'alcoltest prevede le stesse conseguenze penali della fascia più alta del reato, vale a dire le stesse sanzioni previste per la guida in stato di ebbrezza con tasso alcolico superiore ad 1,5 g/l. E', quindi, preferibile sottoporsi all'alcoltest ed in caso di positività rivolgersi ad un buon avvocato che possa consigliare la strategia difensiva migliore.
La legge prevede un'ipotesi base e due ipotesi aggravate. Nell'ipotesi base si rischia una pena detentiva da 2 a 7 anni. Questa pena, però, è destinata ad aumentare se al momento del sinistro il conducente era è sotto l’influenza di droghe o alcol (con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l). Nel qual caso la pena può aumentare da 8 a 12 anni. In caso di guida pericolosa, solo per alcune ipotesi, o con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l ma inferiore a 1,5 g/l, la pena può variare da 5 a 10 anni. Ciò premesso, queste pene, sono puramente indicative, cioè indicano il minimo ed il massimo entro cui si deve muovere il Giudice. Una possibile difesa nel caso di omicidio stradale si deve articolare su diversi livelli:
Il più grande avvocato di ogni tempo, Cicerone, amava dire ai suoi clienti “Da mihi factum, dabo tibi ius” che tradotto letteralmente dal latino significa “dammi il fatto, ti darò il diritto”. Quando i fatti della vita ci portano a veder violati i nostri diritti oppure a non conoscerli perfettamente questo è il momento di rivolgersi ad un avvocato. Più in generale il momento giusto per rivolgersi a un avvocato è quando diventa necessario tutelarsi per il futuro o per il presente, consapevoli che il legale, una volta conosciuti i fatti, in quanto esperto di legge, ci potrà proporre le soluzioni più lungimiranti.
Vediamo quando scatta la sospensione o la revoca della patente con guida in stato di ebbrezza. In caso di guida in stato di ebbrezza la patente viene sospesa per i seguenti periodi:
Ogni modello è tarato su misura dell’Impresa, ragion per cui dopo aver conosciuto le dimensioni e la struttura aziendale, sarà possibile fare un preventivo scritto in linea con le vostre peculiarità aziendali.
La formalizzazione dell’atto di rinuncia va fatta davanti a un notaio o nella Cancellaria del Tribunale dove è stata aperta la successione. La cosa migliore da fare sarebbe chiedere con la massima urgenza un parere legale a un avvocato e successivamente formalizzare la rinuncia all’eredità. Talvolta, infatti, vi sono problematiche di carattere legali particolarmente delicate da risolvere. Per esempio, la rinuncia all’eredità di un minore deve essere preceduta dall’autorizzazione del Giudice Tutelare così come quella di una persona sottoposta ad amministratore di sostegno. In tal caso il legale potrà predisporre la relativa istanza al giudice tutelare. In altri casi, ci sono azioni che non devono assolutamente fatte prima di rinunciare per non incorrere nella cosiddetta tacita accettazione o nella fattispecie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare. Il legale, forte della sua esperienza, potrà fornire al cliente un vasto spettro di situazioni da evitare, soprattutto nei casi in cui l’eredità sia negativa, cioè vi siano solo debiti.
Le offese attraverso i social configurano il reato di diffamazione a mezzo stampa. Pochi sanno, infatti, che, quando scriviamo su facebook, whatsapp & co sottostiamo alla medesima normativa prevista per i giornalisti. Così infatti si è espressa la Corte di Cassazione con sentenza n. n. 24212/2021. La diffamazione posta in essere con il mezzo della stampa è sanzionata con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni oppure la multa non inferiore a 516 euro. Le piattaforme come Meta mettono inoltre a disposizione delle persone destinatarie del contenuto diffamatorio un apposito form per la richiesta di rimozione dei contenuti illeciti. E' evidente, peraltro, che se la piattaforma non riscontrasse positivamente tale richiesta, l'avvocato dovrà consigliare le azioni più idonee per costringere la piattaforma alla rimozione del contenuto diffamatorio. Infine la persona offesa potrà agire nella sede che sarà consigliata dal legale di fiducia per richiedere il risarcimento del danno subito in termini di danno morale, all'immagine e biologico, nel caso in cui il contenuto diffamatorio abbia causato anche una situazione di stress psicologico.