È necessario che il legale verifichi insieme al cliente sia le modalità con cui si sono svolti i fatti sia la documentazione che è stata rilasciata al momento del ritiro della patente al fine di approntare la miglior difesa. Talvolta la realtà è ben diversa da quanto viene contestato, altre volte dal verbale di ritiro della patente possono emergere dei vizi che possono annullare l’intero processo di accertamento. In ogni caso vale la pena far esaminare le carte da un legale competente per cercare una possibile soluzione.
Se si tratta del semplice ritiro di una notifica, ciò non deve incutere preoccupazione, purché poi il cliente trasmetta subito il documento al proprio avvocato. In ogni caso, se lo richiedete siamo disponibili ad accompagnarvi.
Il cliente deve acquisire tutta la documentazione medica relativa al proprio caso (ad esempio la cartella clinica). Nella malaugurata ipotesi in cui il cliente incontrasse difficoltà a farsi rilasciare la documentazione medica da parte della struttura o dello studio medico a cui si era rivolto, contattare subito il legale, il quale provvederà con le azioni più opportune affinché la controparte ottemperi a tale obbligo di legge. In ogni caso contattare il legale il quale provvederà a scrivere alla controparte costituendo questo il primo passo per la trattazione del caso.
In genere la contestazione di una violazione al codice della strada consente di ravvisare o un concorso di colpa o addirittura la colpa totale a carico del soggetto sanzionato. Per questo, dopo un incidente stradale, la cosa più saggia da fare sarebbe quella di portare subito tutta la documentazione del sinistro al legale affinché lo stesso possa valutare se sia il caso di fare ricorso avverso la sanzione amministrativa, in modo da eliminare ostacoli frapposti al risarcimento del danno.
Perché, per esempio, in caso di riportate lesioni, l’offerta potrebbe essere più bassa del dovuto. Il legale competente farà esaminare il proprio cliente da un medico legale di fiducia ed all’esito della perizia di parte, avvierà una trattativa con la Compagnia per ottenere il giusto risarcimento. Il nostro studio ha fatto la scelta di campo di difendere solo i privati nei riguardi delle Compagnie Assicuratrici.
Se stai leggendo questa domanda, probabilmente ritieni di aver subito un torto, essendo stato escluso o esclusa da un testamento o avendo ricevuto meno di quello che potrebbe spettarti. L’impugnazione di un testamento è un’azione molto seria e, pertanto, il primo consiglio che ti vorrei dare è quello di consultare un legale molto esperto della materia, il quale ti potrà rispondere solo dopo averti ascoltato attentamente ed esaminato eventuali documenti in tuo possesso. Ogni caso, infatti, fa storia a sé perché la realtà è costellata di dettagli e particolari che possono sensibilmente cambiare le situazioni; il diavolo, si dice, sta nei dettagli! Fatta questa doverosa premessa, devi sapere che un testamento può essere impugnato per tre categorie di vizi:
Qualora non vi sia stato un incidente è possibile, a determinate condizioni che vanno debitamente comprovate, è possibile ottenere un permesso orario, ma l’istanza deve essere presentata entro 5 giorni dal ritiro. Il nostro Studio potrà predisporvi la suddetta istanza e seguirne tutto l’iter. In caso di ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza, qualora il fatto sia incontestabile, ci sono comunque delle possibilità per ottenere prima la restituzione della patente. Non tutti sanno, infatti, che i lavori di pubblica utilità consentono non solo l’estinzione del reato, ma anche il dimezzamento del periodo di sospensione della patente. Anche in questo caso, tuttavia, è necessario che il legale esamini tempestivamente la situazione al fine di controllare che vi siano le condizioni di legge per presentate una tale istanza.
Gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale. Onde consentire la verifica del rispetto di tali presupposti, deve essere preventivamente raggiunto un accordo con le rappresentanze sindacali o in mancanza di accordo, è necessaria l’autorizzazione della Direzione territoriale del lavoro. Il nostro studio vi potrà assistere nelle trattative con le rappresentanze sindacali ovvero nella predisposizione della relativa istanza avanti la Direzione Territoriale del lavoro.
Il più grande avvocato di ogni tempo, Cicerone, amava dire ai suoi clienti “Da mihi factum, dabo tibi ius” che tradotto letteralmente dal latino significa “dammi il fatto, ti darò il diritto”. Quando i fatti della vita ci portano a veder violati i nostri diritti oppure a non conoscerli perfettamente questo è il momento di rivolgersi ad un avvocato. Più in generale il momento giusto per rivolgersi a un avvocato è quando diventa necessario tutelarsi per il futuro o per il presente, consapevoli che il legale, una volta conosciuti i fatti, in quanto esperto di legge, ci potrà proporre le soluzioni più lungimiranti.
La formalizzazione dell’atto di rinuncia va fatta davanti a un notaio o nella Cancellaria del Tribunale dove è stata aperta la successione. La cosa migliore da fare sarebbe chiedere con la massima urgenza un parere legale a un avvocato e successivamente formalizzare la rinuncia all’eredità. Talvolta, infatti, vi sono problematiche di carattere legali particolarmente delicate da risolvere. Per esempio, la rinuncia all’eredità di un minore deve essere preceduta dall’autorizzazione del Giudice Tutelare così come quella di una persona sottoposta ad amministratore di sostegno. In tal caso il legale potrà predisporre la relativa istanza al giudice tutelare. In altri casi, ci sono azioni che non devono assolutamente fatte prima di rinunciare per non incorrere nella cosiddetta tacita accettazione o nella fattispecie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare. Il legale, forte della sua esperienza, potrà fornire al cliente un vasto spettro di situazioni da evitare, soprattutto nei casi in cui l’eredità sia negativa, cioè vi siano solo debiti.