Posso essere diseredato completamente?

Nell’ordinamento italiano, salvo casi davvero eccezionali, non è consentito diseredare i figli, il coniuge ed, in mancanza di entrambi, i genitori ai quali spetta sempre una parte dell’eredità stabilità dalla legge.

I casi eccezionali in cui, invece, è consentito diseredare uno di questi soggetti vengono ricondotti alla categoria dell’indegnità a succedere.

L’indegnità successoria rappresenta un istituto fondamentale del diritto ereditario italiano che esclude dalla successione chi ha compiuto gravi atti contro il defunto o i suoi familiari. Regolata dagli articoli 306 e 309 del Codice Civile, questa sanzione opera sia nella successione legittima che testamentaria.

Cos’è l’indegnità successoria

A differenza della diseredazione (scelta volontaria del testatore), l’indegnità successoria opera per legge ma richiede una pronuncia giudiziale. È una sanzione che impedisce di ricevere l’eredità a chi ha commesso atti particolarmente riprovevoli.

Le 6 cause di indegnità

  1. Omicidio e tentato omicidio: Chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere il defunto, il suo coniuge, un suo discendente o ascendente.
  2. Reati equiparati all’omicidio: Chi ha commesso fatti ai quali la legge penale applica le disposizioni sull’omicidio (istigazione al suicidio, omicidio del consenziente, ma secondo la giurisprudenza anche in caso di gravi maltrattamenti fisici o psicologici nei confronti del “decuius”.
  3. Calunnia e falsa testimonianza: Chi ha denunciato calunniosamente il defunto per reati gravi o ha testimoniato falsamente contro di lui.
  4. Decadenza dalla responsabilità genitoriale: Chi, alla data dell’apertura della successione, risulta decaduto dalla responsabilità genitoriale verso il defunto e non è stato reintegrato.
  5. Dolo o violenza sul testatore: Chi ha indotto con inganno o violenza il defunto a fare, revocare o modificare il testamento, o ne l’ha impedito.
  6. Alterazione del testamento: Chi ha soppresso, celato o alterato il testamento, o ha formato un testamento falso.

Effetti dell’indegnità

L’indegno perde qualsiasi diritto sulla successione e deve restituire tutti i beni ereditari eventualmente ricevuti, compresi i frutti. La sua quota viene redistribuita secondo le regole della rappresentazione: subentrano i suoi discendenti o, in mancanza, si accresce agli altri coeredi.

Riabilitazione dell’indegno

L’art. 309 c.c. prevede la possibilità di riabilitazione attraverso il perdono espresso del defunto, manifestato con atto pubblico o testamento. Questo perdono deve essere esplicito e inequivocabile.

Aspetti procedurali

L’indegnità successoria non opera automaticamente ma deve essere dichiarata con sentenza. L’azione può essere promossa da chiunque vi abbia interesse o dal Pubblico Ministero nei casi più gravi.

La dichiarazione di indegnità ha effetto retroattivo: l’indegno è considerato come se non fosse mai stato chiamato alla successione.

Consulenza

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