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Impariamo a conoscere i modelli sportivi

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Modelli di gestione sportiva per la tutela dei minori: le novità dell’art. 16 D.Lgs. 39/2021

Il Decreto Legislativo 39/2021 ha introdotto importanti innovazioni nel settore sportivo italiano, con particolare attenzione alla tutela dei minori e alla prevenzione di abusi e discriminazioni. L’articolo 16 di questo decreto si concentra specificamente sui modelli di gestione volti a prevenire i reati di abuso, molestie e sfruttamento sessuale a danno di minori e di discriminazioni di ogni natura.

In particolare le finalità di tali modelli possono sintetizzarsi come segue:

  • Creare un ambiente sicuro per i giovani atleti
  • Prevenire ogni forma di abuso e discriminazione nello sport
  • Stabilire procedure chiare per la segnalazione e gestione di eventuali casi sospetti
  • Formare adeguatamente il personale e i volontari che lavorano con i minori
  • Promuovere una cultura sportiva basata sul rispetto e l’inclusione

L’implementazione dei modelli, il cui termine ultimo per la loro adozione ed efficace attuazione è fissato al 31 agosto 2024,  rappresenta un passo fondamentale verso un sistema sportivo più sicuro e inclusivo, ponendo la tutela dei minori e la lotta contro le discriminazioni al centro dell’organizzazione sportiva italiana.

Il Responsabile della prevenzione contro gli abusi: ruolo chiave nei nuovi modelli di gestione sportiva

L’articolo 16 del D.Lgs. 39/2021 introduce la figura fondamentale del Responsabile della prevenzione contro gli abusi nelle organizzazioni sportive, il quale deve essere obbligatoriamente nominato entro il 1° luglio 2024. Questo ruolo è cruciale per l’efficace implementazione dei modelli di gestione volti a tutelare i minori e prevenire discriminazioni.

Le principali responsabilità di tale funzione sono:

  • Supervisionare l’attuazione delle politiche di prevenzione contro gli abusi
  • Coordinare le attività di formazione per staff e volontari in ordine alle tematiche di sua competenza
  • Gestire le procedure di segnalazione di potenziali abusi
  • Collaborare con le autorità competenti e con il Safeguarding Officer della federazione in caso di ricevimento di segnalazione e/o avvio di indagini.
  • Monitorare costantemente l’efficacia delle misure preventive adottate e raccomandate le eventuali azioni correttive.

Pur non fornendo indicazioni specifiche relative alle categorie di soggetti che possono ricoprire questo ruolo, i requisiti minimi che si richiedono allo stesso sono autonomia ed indipendenza, al fine di evitare conflitti di interesse.

Va da sé, inoltre che il Responsabile per la prevenzione degli abusi debba possedere competenze specifiche in materia di tutela dei minori e prevenzione delle discriminazioni

Come va costruito un modello sportivo?

Va detto che, come previsto dalla normativa, ogni federazione sportiva ha adottato le proprie linee guida.

Salvo qualche particolare sfumatura necessitata dalle caratteristiche peculiari delle varie discipline sportive, si può peraltro affermare che tutte le linee guida emanata risentono profondamente dell’esperienza dei Modelli di Organizzazione e Gestione 231.

A grandi linee, pertanto, si può affermare che anche i modelli sportivi, come i Mog 231, vanno realizzati in modo sartoriale, vale a dire su misura per le caratteristiche particolari di ogni singola associazione o società sportiva.

In linea di massima, pertanto, i modelli devono prevedere:

  • Una risk assesment cioè una valutazione del rischio calibrata sulle diverse aree e funzioni dell’associazione sportiva
  • Il manuale di gestione del sistema
  • Il codice di condotta
  • Un codice disciplinare
  • Delle procedure o dei protocolli di prevenzione contro gli abusi
  • Un sistema di segnalazione degli abusi ad immagine del whistleblowing
  • Un responsabile per la prevenzione degli abusi.

Il mog sportivo, inoltre, va opportunamente integrato con il sistema di gestione della privacy già in uso presso l’associazione sportiva. Di qui la necessità fra l’altro di formalizzare la nomina del Responsabile della prevenzione anche ai sensi del GDPR e qualora, tale responsabile sia un soggetto esterno all’associazione sportiva, attraverso un contratto di nomina a responsabile esterno del trattamento dei dati personali ex art. 28 GDPR.

Quali sanzioni rischia l’associazione sportiva che non si adegua

Il mancato adeguamento alla nuova normativa costituisce a tutti gli effetti un illecito sportivo, poiché l’adozione dei modelli sportivi è obbligatoria.

Inoltre in caso di accadimento di un abuso, la negligenza dell’associazione e/o società sportiva potrebbe essere valutata dalla Procura della Repubblica ai fini della responsabilità ammnistrativa (para-penale) della stessa società ai sensi del Dlgs. 231/2001 senza contare che i vertici dell’associazione o società sportiva, qualora l’abuso costituisca reato, potrebbero rischiare un’incriminazione penale ai sensi dell’art. 40 comma II codice penale.

Al di là delle pesanti sanzioni previste, va comunque valorizzato come i M.o.g. Sportivi impongoano alla organizzazioni sportive di adeguarsi secondo standard e best practises da mettere in campo secondo il noto principio di accountability (responsabilizzazione).

Quali servizi può offrire il nostro studio legale?

Lo studio legale PR&A Legali, forte di una pluriennale esperienza nella costruzione dei modelli 231 e sistemi privacy nonché di pratica nell’ambito del diritto sportivo, presta assistenza legale alle società e/o associazioni sportive seguendole “passo passo” in tutto il processo di adeguamento alla nuova normativa ed in particolare realizzando modelli sportivi creati in maniera sartoriale per le organizzazioni che hanno la necessità di adeguarsi in maniera ottimale.



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