persona davanti al pc

Smart mobbing: come tutelarsi legalmente

Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Smart mobbing: definizione e differenze con il mobbing tradizionalmente inteso

Smart mobbing è un termine relativamente nuovo che indica un fenomeno sempre più diffuso nei luoghi di lavoro nei quali si giunge ad abusare delle tecnologie digitali per creare situazioni di isolamento, discriminazione, denigrazione e diffamazione nei confronti di una persona o di un gruppo di persone scomode.

A differenza del mobbing tradizionale che si svolge principalmente in ambienti fisici, lo smart mobbing si sviluppa attraverso le reti sociali, le chat, i forum, i blog e altre piattaforme online.

In questo modo, gli aggressori possono raggiungere un vasto pubblico in poco tempo, provocando gravi danni alla reputazione e alla salute psicologica delle vittime.

Nell’articolo analizzeremo gli aspetti giuridici dello smart mobbing, le leggi italiane che lo regolano, le conseguenze legali per i responsabili e le azioni che le vittime possono intraprendere per tutelarsi.

Lo smart mobbing nella legge italiana: articolo 612-bis del Codice penale

Dal punto di vista giuridico, lo smart mobbing, così come il mobbing tradizionale, può costituire un reato.

In particolare la condotta criminosa può essere inquadrata nell’ambito dell’art. 612 bis Codice Penale.

Si tratta dello stesso articolo di legge nel quale viene fatto rientrare il reato di cyberstalking: sanziona il comportamento di chi, mediante l’utilizzo di strumenti informatici e telematici,  causi alla vittima uno stato di ansia, paura o disagio psicologico, o  le impedisca di svolgere la propria attività lavorativa, didattica o sociale quotidiana.

In particolare, sono considerate condotte penalmente rilevanti la diffusione di informazioni false o offensive, la pubblicazione di foto o video compromettenti, la creazione di gruppi o pagine online con l’obiettivo di denigrare o isolare la vittima, la messa in atto di comportamenti di stalking o di violenza psicologica.

La pena prevista in tutti questi casi è la reclusione fino a 4 anni e la multa fino a 15.000 euro.

Elementi costitutivi dello smart mobbing: azioni e comportamenti

Per configurarsi come smart mobbing, le condotte punibili ai sensi dell’articolo 612-bis del Codice penale devono avere alcune caratteristiche specifiche:

  • in primo luogo, le azioni degli aggressori devono essere sistematiche e ripetute nel tempo, con l’obiettivo di isolare la vittima e danneggiarne la reputazione.
  • in secondo luogo, le condotte devono essere commesse attraverso strumenti informatici e telematici, come ad esempio l’invio di messaggi su WhatsApp, la creazione di post offensivi su Facebook o l’invio di e-mail o sms minatori.
  • infine, le azioni devono provocare alla vittima uno stato di ansia, paura o disagio psicologico, o impedirle di svolgere le proprie attività lavorative, didattiche o sociali quotidiane.

Intelligenza artificiale e smart mobbing

L’Agenzia Europea per la salute e sicurezza sul lavoro ha evidenziato come l’uso massivo di AIWM ((AI-based worker management) cioè di sistemi di gestione dei lavoratori basati sull’intelligenza artificiale, possa ingenerare in capo ai lavoratori un senso di isolamento e solitudine, poiché tali sistemi spesso costringono i lavoratori a comunicare meno con i loro coetanei, costringendoli a lavorare di più e a concentrarsi sulla produttività.

La mancanza di comunicazione e quindi di supporto tra i lavoratori non incoraggia la collaborazione, generando una forte concorrenza tra i dipendenti, una scarsa cooperazione e spirito di squadra e, più in generale, un peggior clima di lavoro. Detti problemi possono aumentare lo stress lavoro-correlato o essere causa di mobbing.

Come si può tutelare la vittima in ambito civilistico

Sotto il profilo civilistico o giuslavoristico la vittima di smart mobbing può essere agire in giudizio in forza dell’articolo 2087 del Codice civile. Tale disposizione di legge, infatti, impone al datore di lavoro di occuparsi della salute fisica e del benessere psicologico dei lavoratori nell’organizzazione dell’attività lavorativa.

In effetti le conseguenze dello smart mobbing possono essere gravi e durature per la vittima, che può subire danni alla salute, perdita del lavoro o riduzione delle opportunità di carriera.

Oltre al risarcimento dei danni subiti il lavoratore potrà anche agire in giudizio per ottenere un’inibitoria nei riguardi dell’impresa datoriale, vale a dire un provvedimento con il quale venga intimata la cessazione di tutte le attività giudicate vessatorie all’esito della valutazione del Giudice.

Prevenzione e tutela dallo smart mobbing: strategie e azioni legali

Per prevenire e contrastare lo smart mobbing, sono necessarie alcune strategie e azioni legali:

  • Adottare di misure di sicurezza informatica, come l’utilizzo di software antivirus e firewall, la protezione dei propri account social con password complesse e l’evitare di condividere informazioni personali e sensibili online.
  • Rivolgersi a professionisti del settore, come avvocati specializzati in diritto dell’informatica e della comunicazione, per ricevere consulenza legale e assistenza nell’avviare azioni legali contro gli aggressori.
  • Richiedere la rimozione dei contenuti diffamatori,
  • Agire per il risarcimento del danno patito
  • Proporre a seconda del caso  eventuale denuncia penale contro gli autori delle condotte lesive.

Il datore di lavoro dal canto suo deve garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro, adottando misure preventive contro lo smart mobbing, formando i dipendenti sui rischi connessi alla diffusione di contenuti offensivi online e monitorando costantemente la rete per individuare eventuali condotte vessatorie.

Inoltre, il datore di lavoro deve essere pronto ad agire tempestivamente e con determinazione, in caso di segnalazione di comportamenti offensivi o diffamatori nei confronti dei propri dipendenti.

Conclusioni: come affrontare il fenomeno dello smart mobbing

Lo smart mobbing rappresenta un fenomeno sempre più diffuso, che colpisce indiscriminatamente persone di ogni età, professione e ceto sociale.

Grazie alla normativa vigente e alle azioni legali a disposizione delle vittime, è tuttavia possibile contrastare efficacemente questa forma di bullismo digitale in ambito lavorativo.

Se, pertanto, sei stato vittima di smart mobbing  non esitare a chiedere aiuto e a rivolgerti a professionisti del settore per ricevere supporto e assistenza legale.

Solo reagendo in tal modo, infatti, è possibile contrastare efficacemente il fenomeno dello smart mobbing e costruire un mondo digitale più sicuro e rispettoso.



Primo contatto
Chiamaci a questo numero: 0422-235703.