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Cyberbullismo: come proteggere i nostri figli

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Cos’è il cyberbullismo e come si manifesta

Il cyberbullismo è una forma di violenza e abuso attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali, come cellulari, computer e social media. Si tratta di un fenomeno in crescita, soprattutto tra i giovani, che può avere conseguenze devastanti sulla vita delle vittime. In Italia, il cyberbullismo è considerato un reato e sono state introdotte leggi specifiche per contrastarlo e proteggere le vittime. Tuttavia, può essere difficile da individuare e combattere, poiché spesso avviene in modo subdolo e può essere difficile da dimostrare. È importante che genitori, insegnanti e altri adulti responsabili siano informati su come riconoscere i segnali di cyberbullismo e agire rapidamente per proteggere i giovani dalle conseguenze di questo comportamento dannoso.

Quali sono le condotte tipiche del cyberbullismo

La definizione di cyberbullismo data dalla legge cerca di riassumere una molteplicità di condotte proprie di altri reati con i quali il cyberbullismo può concorrere.

Vediamo, dunque, quali sono le manifestazioni del cyberbullismo:

  • Denigration consiste nell’umiliare la vittima; la condotta può rientrare nella diffamazione online.
  • Flaming e trolling consiste nel provocare ripetutamente la vittima online; anche in questo caso la condotta può rientrare nel reato di diffamazione.
  • Impersonation  consiste nel furto di identità della vittima con la creazione di un falso account per poi renderla ridicola in rete.
  • Cyberstalking può essere inquadrato come reato di atti persecutori secondo l’articolo 612 bis del Codice Penale. In questo caso, si parla di atti persecutori quando si molesta o si perseguita una persona mediante l’utilizzo di mezzi di comunicazione.
  • Doxing viene punito in base all’articolo 167 del D.lgs. 196/2003, che prevede la sanzione per chi, senza il consenso della persona interessata, diffonde informazioni personali di quest’ultima.
  • Cyberbashing (filmare un’aggressione e diffonderne il video in rete) può rientrare nel reato di percosse, lesioni o, nei casi più gravi, omicidio preterintenzionale secondo l’articolo 584 del Codice Penale.
  • Harassment (invio ripetuto di messaggi umilianti o insultanti) è un caso delicato in cui dipende dalla condotta dell’aggressore se può essere considerato istigazione al suicidio secondo l’articolo 580 del Codice Penale.
  • Trickery (fingersi amico della vittima per diffondere le confidenze ricevute) in sé non è un reato, ma può essere il punto di partenza per condotte penalmente rilevanti.

Come proteggere i figli dal cyberbullismo

Proteggere i figli dal cyberbullismo è quindi fondamentale e richiede una combinazione di azioni preventive e reattive.

In particolare è importante insegnare ai ragazzi a gestire la loro presenza online in modo responsabile e a rispettare gli altri, ma anche a rivolgersi ai genitori o ad altri adulti di fiducia in caso di episodi di bullismo online.

Esistono inoltre numerosi strumenti e risorse utili per prevenire e contrastare il cyberbullismo, come il filtro per i contenuti inappropriati o le app di denuncia anonima.

Anche a scuola esistono procedure per affrontare il cyberbullismo, che prevedono la collaborazione tra docenti, genitori e studenti.

Il mondo digitale è un ecosistema ricco di opportunità, ma anche di insidie; la scuola può svolgere un ruolo importante nell’insegnare agli studenti a tutelare la loro privacy e la loro sicurezza online, soprattutto sui social media, dove spesso il cyberbullismo ha luogo.

Come affrontare il cyberbullismo: consigli pratici

Non è mai facile affrontare con taglio pratico un fenomeno tanto degradante e complesso quanto il cyberbullismo.

Senza alcuna pretesa di essere esaustivi o di avere “la soluzione”, vale comunque la pena fissare alcune regole.

Per affrontare il cyberbullismo, è dunque importante:

  • Parlare del cyberbullismo con i figli e insegnare loro a riconoscere i comportamenti di bullismo online e a difendersi da essi.
  • Insegnare ai figli a non reagire con rabbia o violenza in caso di episodi di cyberbullismo, ma ad ignorare o bloccare il bullo, se possibile.
  • Segnalare il cyberbullismo alle autorità competenti o a un adulto di fiducia in caso di problemi grave o ricorrenti.
  • Istruire i figli su come tutelare la loro privacy online, ad esempio settando le impostazioni di privacy sui social media e non condividendo informazioni personali o sensibili.
  • Educare i figli all’empatia e al rispetto verso gli altri e aiutarli a sviluppare una buona autostima.
  • Utilizzare le risorse e le organizzazioni che forniscono supporto e consulenza in caso di cyberbullismo, come il Centro Nazionale per il Cyberbullismo o il Servizio di Ascolto e Orientamento del Ministero dell’Istruzione.

Strumenti e risorse utili per prevenire e contrastare il cyberbullismo

La legge n. 71 del 2017 (Legge 4 agosto 2017, n. 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”) ha introdotto il reato di cyberbullismo, ma soprattutto ha previsto alcune misure rieducative per prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo online.

In questa direzione, così come per il reato di stalking, è stata prevista la misura dell’ammonimento del questore.

Questo provvedimento ha lo scopo di richiamare l’attenzione del minorenne sulla sua responsabilità e di evitare il ripetersi di comportamenti scorretti. L’ammonimento è accompagnato da un programma di attività rieducative, che può consistere in incontri con esperti o in attività di volontariato o di utilità sociale.

In favore della vittima del cyberbullismo e dei familiari, invece, l’articolo 4 della legge prevede la creazione di uno sportello di ascolto, che è un servizio di supporto psicologico e di orientamento per le vittime di cyberbullismo.

Lo sportello di ascolto offre consulenza e supporto per affrontare gli episodi di bullismo online e per proteggere la propria privacy e sicurezza online.

Il ruolo rieducativo della scuola nel contrasto al cyberbullismo

La legge n. 71 del 2017  assegna alla scuola un ruolo importante nel contrasto al cyberbullismo e nella promozione di una cultura della legalità e del rispetto dei diritti umani.

In particolare, la scuola è chiamata a promuovere la prevenzione e il contrasto del fenomeno attraverso l’adozione di appositi piani di azione e di iniziative di sensibilizzazione e di educazione alla legalità e al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Inoltre, la scuola è tenuta ad adottare il regolamento di convivenza, che definisce le regole di comportamento degli studenti e le sanzioni disciplinari in caso di violazione e a adottare misure di protezione dei minori

Conclusioni

La lotta contro il cyberbullismo è un impegno che coinvolge tutti: genitori, insegnanti, studenti, autorità scolastiche e giudiziarie, oltre  alle istituzioni pubbliche e alle associazioni che si occupano di diritti dei minori e di tutela della salute mentale.

Tutti questi attori devono fare la loro parte per prevenire e contrastare il fenomeno, che può avere conseguenze devastanti sulla vita dei minori vittime e sulla loro salute mentale.

Questa collaborazione profondamente connessa al principio di solidarietà sancito dalla nostra Costituzione è una necessità che viene avvertita e correttamente declinata anche dalla legge sul cyberbullismo.

 



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