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Scopri le licenze Creative Commons

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Un po’ di storia

Creative Commons è innanzitutto un’associazione senza scopo di lucro con sede in California e diramazioni in tutto il mondo. Fondata nel 2001, il suo primo presidente è stato Lawrence Lessing, giornalista, giurista ed avvocato nonché insegnante all’università di Harvard.

Grazie all’ingegno ed alla passione di Lessing e di coloro che hanno aderito alla sua intuizione, alla fine degli anni 90 nacque un movimento omonimo dell’associazione con lo scopo di favorire la diffusione delle idee, ridisegnando il diritto d’autore.

Qual è lo scopo delle licenze Creative Commons

Lo scopo delle licenze Creative Commons è consentire a determinate condizioni l’utilizzo gratuito di un’opera dell’ingegno favorendone secondo un diverso grado di autorizzazione la diffusione.
Le licenze Creative Commons non cancellano il copyright, ma lo rendono più flessibilmente gestibile.
Se per copyright si deve intendere “tutti i diritti sono riservati”, per Creative Commons, invece, si intende che alcuni diritti sono riservati, mentre altri sono concessi.
L’autore, infatti, specialmente se poco conosciuto, può avere tutto l’interesse ad ottenere visibilità concedendo gratuitamente il diritto di pubblicare il proprio lavoro o anche di adattarlo, purché gli venga riconosciuta la paternità dell’opera originale.
Denominatore comune di tutte le licenze “Creative Commons”, infatti, è l’obbligo di attribuzione.
Per un’esatta comprensione di questo standard, si deve considerare che, proprio in ragione del fatto che le Creative Commons  non cancellano il copyright, esse possono esistere solo laddove esista il copyright: non possono, pertanto, essere utilizzate laddove l’opera è caduta in pubblico dominio per scadenza del termine del diritto d’autore oppure laddove l’ordinamento riconosce utilizzi dell’opera in deroga al copyright, il cosiddetto “fair use”.
Un altro vantaggio per gli autori è, infine, quello di non dover rilasciare ogni volta una singola licenza. Peraltro è ammesso che l’autore possa ulteriormente customizzare lo standard della licenza stipulando con il licenziatario un accordo integrativo per andare oltre il perimetro di quanto stabilito dalla Creative Common.

I fondamenti delle Creative Commons

Le licenze Creative Commons, come si è detto nel paragrafo precedente, non cancellano il copyright. Il creatore dell’opera, infatti, mantiene il copyright sull’opera, ma può decidere di condividerne la fruizione o lo sfruttamento secondo limiti prestabiliti che rispondono alle seguenti domande:

  1. Può il licenziatario utilizzare l’opera per fini commerciali?
  2. Può il licenziatario concedere a terzi una licenza identica a quella ricevuta?
  3. Può il licenziatario ricavare opere derivate?

Le tre caratteristiche essenziali

Le Creative Commons si contraddistinguono per essere “equipaggiate” con triplo strato di lettura.

  • Sono scritte in termini legali: in quanto scritte da un pool di legali, le licenze garantiscono la loro tenuta sotto il profilo giuridico. Per tale ragione la loro prima redazione è secondo un linguaggio tecnico.
  • Sono tradotte in linguaggio user friendly: in quanto rivolte al pubblico, sono parafrasate in un linguaggio comprensibile alle persone comuni.
  • Sono riconoscibili dai motori di ricerca: sono facilmente riconoscibili dai motori di ricerca in quanto sono munite di un layer creato per essere letto dalle “macchine”.

Il significato dei simboli

  Nome della licenza

Tutte le licenze Creative Commons sono precedute da questo simbolo che ne sancisce l’appartenenza.

 Attribuzione

Tutte le licenze CC richiedono l’attribuzione al creatore dell’opera. L’attribuzione, in particolare, dovrebbe includere il titolo dell’opera, il suo creatore, un collegamento alla fonte dell’opera e la licenza associata all’opera.

  Uso non commerciale

Le opere  contrassegnate da questo simbolo non possono essere utilizzate per scopi commerciali; lo scopo commerciale va inteso in senso ampio.

Condividi allo stesso modo
Le opere contrassegnate da questo simbolo possono essere trasformate, remixate o sviluppate, tuttavia tale concessione ha come prezzo l’obbligo per il licenziatario di consentire a terzi gli stessi diritti di trasformazione, remixaggio o sviluppo  sulla nuova  opera

Nessun prodotto derivato
Nelle opere contraddistinte da questo simbolo, l’autore, pur consentendo il remixaggio, la trasformazione o l’adattamento, non permette la distribuzione dell’opera così derivata.

Fermo sempre il simbolo CC che denomina tutto il pacchetto, dalla combinazione degli altri quattro simboli si ottengono i sei modelli standard che esaminiamo qui sotto.

Le licenze

Attribuzione
CC BY

Questa licenza consente ad altri di distribuire, remixare, adattare e sviluppare l’opera, anche commercialmente, a condizione che venga riconosciuta l’attribuzione.

Attribuzione – Condividi allo stesso modo
CC BY-SA

Questa licenza consente ad altri di remixare, adattare e sviluppare il  lavoro anche per scopi commerciali, purché i licenziatari riconoscano la paternità dell’opera originaria e concedano in licenza le loro nuove creazioni con gli stessi termini.  Questa è, peraltro, la licenza utilizzata da Wikipedia.

Attribuzione – Non opere derivate
CC BY-ND

Questa licenza consente ad altri di riutilizzare l’opera per qualsiasi scopo, anche commerciale con il tassativo divieto di trarne opere derivate.

Attribuzione – Non commerciale
CC BY-NC

Questa licenza consente ad altri di remixare, adattare e sviluppare l’opera in modo non commerciale, sempre con obbligo di attribuzione per i licenziatari. Ugualmente potranno fare i licenziatari i quali potranno concedere l’opera derivata anche con licenza Creative Common diversa.

Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo
CC BY-NC-SA

Questa licenza è una variante della precedente. Infatti prevede la condizione “share alike”: in questo caso il licenziatario può a sua volta condividere, ma utilizzando lo stesso tipo di licenza.

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate
CC BY-NC-ND

Questa licenza è la più restrittiva poiché consente solo la condivisione previa attribuzione all’autore.

Agli antipodi di questa licenza, o sarebbe più corretto scrivere, agli antipodi del copyright tradizionalmente inteso, “tutti i diritti riservati”, vi è la versione CC0. La licenza CC0, di fatto non è una licenza in quanto l’autore rinuncia a tutti i diritti immettendo l’opera nel pubblico dominio

Conclusioni

Dopo un percorso durato più di un decennio ed iniziato nel 2001, le licenze Creative Commons sono arrivate alla versione 4 che realizza il fine ambizioso di uno standard globale per tutto i Paesi; la versione 3 dello standard può ancora essere utilizzata ed ha la particolarità di contenere per ogni Paese gli adattamenti richiesti dallo specifico ordinamento giuridico.

La versione 4, l’ultima, è pertanto, uno standard che dovrebbe raccogliere nei limiti del possibile le caratteristiche richieste da tutte le legislazioni.

Anche dopo il rilascio della versione 4, rimangono, tuttavia, aperte alcune questioni: una su tutte è il significato non chiarissimo dell’espressione “per uso non commerciale”. Tanto per esemplificare, è possibile utilizzare un’opera licenziata in Creative Commons per uso non commerciale nel sito web di un negozio online o anche di un semplice sito web aziendale, in cui, comunque sussiste un vantaggio commerciale tratto dalla visibilità online?

Al di là di questi dubbi, tuttora, irrisolti e che peraltro sono propri anche di ogni testo non solo contrattuale, ma anche legislativo, le licenze Creative Commons rappresentato uno strumento formidabile per la circolazione delle idee e della bellezza.

Nonostante l’altissimo livello di raffinatezza a cui sono pervenute tali licenze, non è peraltro escluso che l’avvento del web 3, con tutte le sue nuove istanze e caratteristiche, possa portare ad un ulteriore sviluppo dello standard esistente, mentre già ora si affacciano nuovi modelli, si vedano per esempio le licenze “Can’t be devil”, che, peraltro, condividono con Creative Commons la stessa necessità di fornire agli autori uno standard adatto alle caratteristiche del web.



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